Cara lavoratrice, Caro lavoratore,
la pandemia da Covid-19 ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. La crisi si è abbattuta su un Paese già fragile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. L’emergenza ha richiesto con forza maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori poiché ha palesato e aggravato le storiche debolezze del mercato del lavoro. A essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani, accentuando così le drammatiche disuguaglianze – di genere, economiche, occupazionali, sociali e territoriali – che da anni, già prima della pandemia, colpivano il nostro Paese.
In questo contesto difficile e instabile, è essenziale – oggi più che mai – investire nel futuro e questa mia lettera ha l’obiettivo, di stimolare la formazione e la diffusione di una più compiuta cultura ed educazione alla previdenza complementare. Il Fondo Telemaco si pone al centro di un sistema di welfare detto secondo pilastro previdenziale, capace di rispondere ai bisogni di una platea in continua evoluzione, quale è il Settore delle Telecomunicazioni.
Colgo pertanto l’occasione per informarVI che, a seguito del recente rinnovo del CCNL TLC, l’adesione al nostro Fondo è divenuta ancora più conveniente, in quanto è stato stabilito l’incremento della contribuzione aziendale a Telemaco dall’1,2% all’1,3% a partire dal 1° aprile 2021 e all’1,4% dal 1° dicembre 2022. Nulla cambia per il contributo minimo a vostro carico che resta pari all’1%. Questa, infatti, come sapete, è la quota che dà diritto alla contribuzione aziendale. L’entità della contribuzione è fondamentale per definire il livello della pensione complementare: maggiori saranno i contributi versati maggiore sarà l’importo della pensione finale.
In particolare, l’iscrizione al Fondo Telemaco garantisce un triplice vantaggio: è prima di tutto un’assicurazione verso un futuro più dignitoso. Le condizioni economiche negli ultimi anni sono profondamente cambiate e sempre più riforme hanno ristretto il campo di azione del welfare statale, costringendo i neopensionati futuri a vivere una situazione instabile dal punto di vista economico. È proprio questo il momento per giocare un ruolo importante: maggiore sarà il tempo di permanenza nel Fondo e maggiori saranno le risorse accumulate. Con un risparmio contenuto, ma costante nel tempo, si può accantonare un’adeguata riserva per il proprio futuro.
Inoltre, solo iscrivendosi a Telemaco si ha la possibilità di beneficiare del contributo da parte dell’Azienda (pari all’1,3% della retribuzione) che, insieme al proprio contributo (almeno pari all’1% della retribuzione), confluirà sulla posizione individuale aperta presso il Fondo.
Telemaco rappresenta, quindi, una vera e propria risorsa, sia in caso di perdita di lavoro, sia in caso di necessità. L’aderente, infatti, grazie a Telemaco potrà richiedere, anche più volte, un anticipo di parte del proprio conto individuale per far fronte a diverse necessità legate alla salute per sé, per il coniuge e per i figli, all’acquisto e ristrutturazione della prima casa per sé e per i figli, e ad altre esigenze.
Da ultimo gli iscritti godono di benefici di natura fiscale, in quanto i contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile IRPEF. In questo modo il lavoratore a fine anno pagherà meno tasse. Sarà infatti l’azienda a provvedere a tale deduzione direttamente in busta paga.
Aderire al Fondo Telemaco vuol dire aiutarsi sul proprio domani. Prendiamo coscienza del nostro futuro. Facciamolo insieme.
Il Presidente
Giuseppe Francesco