Al termine del proprio percorso lavorativo, e una volta maturati i requisiti per la pensione pubblica, chi ha aderito a un fondo pensione entra nella cosiddetta fase di prestazione.
Questo significa che otterrà la propria pensione integrativa, in aggiunta a quella pubblica, nella forma prescelta di rendita al 100%, capitale al 50% e rendita al 50% oppure, sebbene in pochi casi definiti dalla legge, di capitale al 100%.
In questo articolo chiariremo cos’è la rendita del fondo pensione, in che modo può essere erogata, su quali basi se ne determina il valore e, in caso di rendita al 100%, quali sono le opzioni offerte dal Fondo Telemaco.
Cos’è la rendita del fondo pensione?
Chi decide di aderire a un fondo pensione per costruire la propria pensione integrativa, una volta raggiunti i requisiti di legge per ritirarsi dal mondo del lavoro e se iscritto da almeno 5 anni alla previdenza complementare, può ottenere la prestazione pensionistica.
Questa prestazione può essere erogata in tre diverse forme:
- rendita vitalizia immediata, o rendita al 100%, per cui mensilmente si riceve la pensione integrativa da affiancare a quella pubblica;
- 50% del capitale in forma di rendita e 50% in un’unica soluzione al momento del pensionamento;
- 100% in un’unica soluzione, ma soltanto in casi particolari, cioè se l’adesione risale a una data antecedente al 29 aprile 1993, oppure se convertendo il 70% capitale accumulato si ottiene una rendita annua di importo inferiore al 50% dell’assegno sociale (per il 2022 questo importo è pari a 468,11 euro, dunque la rendita non deve superare i 234 euro).
Dunque, la rendita è proprio quella che possiamo definire pensione integrativa, un assegno mensile che serve a mantenere un tenore di vita adeguato nel corso della vita del pensionato, attutendo la riduzione delle entrate che colpisce tutti nel passaggio dalla fase lavorativa a quella della pensione.
Se per il capitale erogato in un’unica soluzione al 50% o al 100%, il fondo pensione riconosce il montante accumulato, comprensivo dei rendimenti e al netto di spese e imposte, per la rendita il calcolo dell’importo mensile avviene convertendo il capitale in base:
- all’entità delle somme accumulate;
- all’età del lavoratore al momento della richiesta.
Quindi, quanto maggiori saranno le somme accumulate e l’età al momento della richiesta, tanto maggiore sarà la rendita.
Quanti tipi di rendita da fondo pensione esistono?
I fondi pensione offrono la possibilità di accedere a diverse tipologie di rendita, a seconda delle opzioni contrattuali prescelte dal soggetto iscritto.
Vediamo nel dettaglio le rendite proposte dal Fondo Telemaco.
1. Vitalizia immediata
Prevede il pagamento immediato di una rendita fino a che l’aderente rimane in vita, dunque la rendita si estingue con il decesso dell’aderente.
Questa soluzione consente di ottenere un importo più elevato per sé, rispetto a tutte le altre alternative che vedremo, dato dal calcolo sull’intera somma accumulata nel corso degli anni.
2. Reversibile
La rendita reversibile consiste in una prestazione che va oltre la permanenza in vita del soggetto aderente e prevede:
- pagamento immediato di una rendita all’aderente finché rimane in vita;
- in caso di suo decesso, l’intero importo della rendita, o sua frazione pari al 60%, 70% o 80%, verrà pagato al beneficiario designato, se superstite e finché in vita.
Dunque la rendita non si estingue con il decesso di quest’ultimo. In questo modo è possibile tutelare i soggetti finanziariamente fragili della famiglia nel caso in cui, ad esempio, l’aderente sia l’unica fonte di reddito per l’intero nucleo.
3. Certa per 5-10 anni
Questa opzione contempla il pagamento di una rendita, nel periodo certo di 5 o 10 anni:
- all’aderente se vivente;
- ai beneficiari in caso di sua premorienza.
In sostanza il “periodo certo” è un lasso di tempo definito a priori, durante il quale la rendita viene riconosciuta comunque, sia in caso di permanenza in vita del pensionato sia nel caso in cui quest’ultimo muoia. Nella seconda ipotesi e per tutto il periodo certo, la rendita spetterà ai beneficiari.
Terminato il periodo certo di 5 o 10 anni, la rendita:
- diventa vitalizia se l’aderente è ancora in vita;
- si estingue se l’aderente è nel frattempo deceduto.
Tale rendita è adatta per chi desidera proteggere i superstiti dall’eventuale perdita di una fonte di reddito per un periodo limitato di tempo.
4. Controassicurata
Controassicurata è una particolare rendita che ha l’obiettivo di proteggere i superstiti dall’eventuale perdita di una fonte di reddito, in modo che possano ricevere la parte residua di quanto non è stato ricevuto sotto forma di rendita.
Ai superstiti sarà infatti riconosciuto un capitale nel caso in cui, al momento del decesso dell’aderente, vi sia una differenza positiva fra:
- la posizione individuale maturata al momento del pensionamento;
- la rata di rendita moltiplicata per il numero di rendite già riconosciute al pensionato prima del suo decesso.
5. LTC (Long Term Care)
Questa opzione è molto utile in previsione di eventuali situazioni di non autosufficienza dell’aderente, sia temporanee sia irreversibili.
Per questa eventualità, infatti, è previsto il raddoppio della rendita riconosciuta all’aderente per far fronte alle spese e alle necessità derivanti dall’impossibilità di compiere l’attività basilari del vivere quotidiano.
L’opzione può essere esercitata solo da aderenti con età assicurativa non superiore a 70 anni ed è condizionata alla preventiva valutazione da parte della compagnia assicuratrice che può rifiutare l’assunzione del rischio.
In caso di diniego, tuttavia, l’aderente può richiedere l’erogazione di una delle altre tipologie di rendita previste.
Conclusioni
Come hai avuto modo di leggere, il ventaglio di scelte in casi di rendita al 100% è ampio e consente agli aderenti di valutare l’opzione più vantaggiosa per le proprie esigenze e per le condizioni dell’intero nucleo familiare.
Per ulteriori approfondimenti vai alla nostra pagina Prestazioni dopo il pensionamento