Quali sono i requisiti per andare in pensione?
Quali sono i requisiti per andare in pensione

Quali sono i requisiti per andare in pensione?

Rispondere in maniera semplice e univoca alla domanda quali sono i requisiti per andare in pensione?” è quasi impossibile, ma soprattutto non esiste una risposta che sia costante nel tempo, dal momento che ogni anno emergono opzioni alternative, opportunità diversificate di prepensionamento e novità dell’ultimo momento.

Dunque, è importante controllare periodicamente quali sono i requisiti per andare in pensione e confrontarli con la propria condizione.

In questo articolo vedremo i requisiti di base per il pensionamento in vigore nel 2022 e quali sono le opzioni oggi disponibili per anticipare il momento dell’abbandono del mercato del lavoro.

Inoltre, sapendo che il passaggio da lavoratore a pensionato non è indolore se si conta sulla sola pensione pubblica, scopriremo quali sono i requisiti per accedere alla pensione integrativa in caso di iscrizione a un fondo pensione negoziale come Telemaco

Infine, scopriremo come funziona la RITA (rendita integrativa temporanea anticipata), fondamentale per chi affronta una fase di inoccupazione proprio in prossimità della maturazione dei requisiti per il pensionamento. 

I requisiti per andare in pensione nel 2022

Quali sono i requisiti, in termini di età anagrafica e di anni di contributi versati, per andare in pensione nel 2022? 

Secondo la normativa vigente, e fino al 2024, i requisiti di base per la pensione di vecchiaia sono i seguenti:

  • 67 anni di età anagrafica;
  • almeno 20 anni di contributi versati.

Per raggiungere il requisito contributivo vengono conteggiati non soltanto i contributi da lavoro, ma anche (se presenti):

  • i riscatti di laurea;
  • gli accrediti gratuiti del servizio militare:
  • la contribuzione figurativa legata alla NASPI (indennità di disoccupazione);
  • i periodi di maternità.

Inoltre, ricordiamo che con la legge n. 232/2016 è stato introdotto il cumulo contributivo gratuito che consente di sommare tra di loro, al fine del raggiungimento dei 20 anni di contributi, i contributi versati in tutte le gestioni INPS (lavoro subordinato, gestione separata, ecc.) e nelle Casse professionali, a patto che si rispetti una condizione precisa: i periodi a cui si riferiscono non devono essere coincidenti

Ad esempio, se nello stesso anno il lavoratore ha versato i contributi sia alla gestione separata per l’esercizio di una libera professione, sia alla gestione dipendenti perché svolgeva anche un lavoro subordinato, verranno conteggiati i contributi di una sola gestione mentre gli altri non potranno sommarsi al fine del raggiungimento dei 20 anni.

Inoltre, possono essere conteggiati anche i contributi versati in altro Paese UE, o extra UE, nel caso in cui sia stata siglata fra gli Stati una convenzione internazionale in materia di sicurezza sociale.

È infine prevista anche la cosiddetta pensione di vecchiaia contributiva, per la quale sono necessari i seguenti requisiti per il 2022:

  • 71 anni di età anagrafica;
  • almeno 5 anni di contributi versati interamente a partire dal 1996.

Si tratta di una pensione davvero esigua se si considera che il calcolo dell’assegno si basa esclusivamente sui contributi versati, e 5 anni sono ben pochi per accumulare importi capaci di sostenere le necessità finanziarie di una persona over 70.

Requisiti pensione anticipata

Quelli illustrati finora sono i requisiti per andare “naturalmente” in pensione, raggiungendo il minimo di età contributiva e anagrafica per lasciare il mercato del lavoro. 

Tuttavia, nel nostro ordinamento sono previste diverse opportunità per accedere al prepensionamento; vediamo le soluzioni principali e quali sono i requisiti necessari per accedervi.

1. Pensione anticipata

Questa opportunità consente di andare in pensione con 5 mesi di anticipo rispetto all’età contributiva normalmente prevista per andare in pensione pur non avendo ancora l’età anagrafica per farlo, che è pari a 43 anni e 3 o 4 mesi per gli uomini e a 42 anni e 3 o 4 mesi per le donne.

Con la pensione anticipata il requisito contributivo scende a:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi per le donne.

2. Quota 102

Quota 102, in vigore per tutto il 2022 e che potrebbe trovare applicazione ancora per tutto il 2023, richiede:

  • 64 anni di età anagrafica;
  • 38 anni di contributi.

Si tratta di due requisiti minimi che devono sussistere contemporaneamente.

3. Ape sociale

Riguarda disoccupati, caregiver (chi si occupa di persone non autosufficiente) e lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%. Per potervi accedere servono:

  • 63 anni di età anagrafica;
  • 30 anni di contributi.

L’Ape sociale riguarda anche chi è occupato in lavori considerati gravosi, ma cambia il requisito contributivo che, in questo caso, sale a 36 anni.

4. Opzione donna

Possibilità riservata alle donne, partendo dal presupposto che queste ultime tipicamente si occupano, oltre al lavoro vero e proprio, anche della cura di bambini, anziani e persone con disabilità in famiglia.

L’opzione consente di andare in pensione con:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti (59 per le autonome);
  • 35 anni di contributi.

Per approfondire invitiamo a consultare il nostro articolo Quando è possibile chiedere il prepensionamento

Fondo Telemaco: requisiti per la pensione integrativa

Chi ha aderito al fondo pensione Telemaco ha diritto, oltre alla pensione pubblica, anche alla pensione integrativa, che contribuirà a preservare il tenore di vita nel passaggio da lavoratore a pensionato.

Per ottenere la pensione integrativa, calcolata sulla base del montante accumulato e investito presso il Fondo, occorre essere in possesso di due requisiti:

  • essere iscritto da almeno 5 anni a qualsiasi forma di previdenza complementare;
  • essere in possesso di tutti i requisiti richiesti per l’accesso alla pensione pubblica.

Chi si trova nelle condizioni elencate sopra, può chiedere al Fondo Telemaco la prestazione a cui ha diritto, sotto forma di:

  • rendita al 100%, che sarà pagata periodicamente per il resto della vita;
  • capitale fino al 50%, in un’unica soluzione, e rendita per la quota restante;
  • capitale per il 100%.

Tuttavia, quest’ultima opzione è possibile soltanto in casi particolari, quali adesione a forme di previdenza complementare in una data antecedente al 29 aprile 1993, oppure posizione individuale accumulata talmente esigua che, convertendo il 70% della posizione individuale, si abbia una rendita annua di importo inferiore al 50% dell’assegno sociale (che per il 2022 è pari a è di 468,28 euro per 13 mensilità).

Consulta la nostra pagina dedicata alle Prestazioni dopo il pensionamento

Fondo Telemaco: come funziona la RITA

Gli iscritti a un fondo pensione negoziale come Telemaco possono tuttavia anticipare il ritiro dal mondo del lavoro, a determinate condizioni, attraverso la RITA, acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Si tratta di uno strumento che consente di affrontare finanziariamente un periodo di inoccupazione in prossimità dell’età pensionabile

Di seguito i requisiti necessari per accedervi:

  • adesione al fondo pensione da almeno 5 anni, che possono essere ridotti a 3 in alcuni casi specifici previsti dallo Statuto;
  • cessazione dell’attività lavorativa;
  • raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro i 5 anni successivi alla richiesta;
  • maturazione del requisito contributivo complessivo nei regimi obbligatori di appartenenza di almeno 20 anni.

La RITA può essere richiesta, inoltre, in caso di:

  • adesione al fondo pensione da almeno 5 anni, che possono essere ridotti a 3 in alcuni casi specifici previsti dallo Statuto;
  • inoccupazione, successiva alla cessazione dell’attività lavorativa, per un periodo di tempo superiore a 24 mesi;
  • raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro i 10 anni successivi.

Precisiamo che Fondo Telemaco eroga la RITA in rate trimestrali, determinate sulla base della parte di capitale accumulato che viene richiesta e sul periodo di erogazione, che va dal momento della richiesta fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Ricordiamo inoltre che, a partire dallo scorso luglio, è possibile chiedere la RITA direttamente dall’Area riservata aderenti.

Leggi anche il nostro approfondimento Cos’è la Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA)

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