Il riscatto del fondo pensione, sia parziale che totale, è una prestazione che può essere concessa prima del pensionamento, al verificarsi di specifiche condizioni come, ad esempio, la prolungata inoccupazione dell’aderente o la perdita dei requisiti per partecipare al fondo.
In questo articolo esamineremo i casi in cui gli iscritti a Fondo Telemaco possono richiedere il riscatto, analizzando le diverse misure applicabili a seconda della situazione.
Illustreremo come presentare una richiesta di riscatto a Fondo Telemaco, sia tramite la procedura online, sia attraverso quella cartacea riservata agli eredi e beneficiari dell’aderente deceduto.
Infine, esploreremo le alternative alla domanda di riscatto, al fine di ottimizzare la permanenza nel Fondo e continuare il progetto di accumulazione di un importo da destinare alla futura pensione integrativa.
Quando si può chiedere il riscatto a Fondo Telemaco
Gli aderenti a Fondo Telemaco possono ottenere il riscatto parziale o totale della posizione individuale accumulata a determinate condizioni.
Nello specifico, possono richiedere il riscatto parziale del 50% della posizione individuale nei seguenti casi:
- cessazione dell’attività lavorativa con conseguente inoccupazione per un periodo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi;
- ricorso a procedure di mobilità, cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria (sia in caso di cessazione dell’attività lavorativa che in continuità del rapporto di lavoro), cassa integrazione guadagni a zero ore della durata di almeno 12 mesi;
- procedura di esodo incentivato.
Il riscatto parziale può essere riconosciuto nella misura del 75% in caso di perdita dei requisiti di partecipazione a Telemaco, come nel caso di dimissioni e conseguente cambio di lavoro con passaggio ad altro CCNL.
Il riscatto totale del 100% della posizione individuale può essere richiesto nei seguenti casi:
- invalidità permanente che riduca la capacità lavorativa a meno di un terzo;
- cessazione dell’attività lavorativa con inoccupazione per un periodo superiore a 48 mesi;
- perdita dei requisiti di partecipazione (in questo caso si può optare per il riscatto parziale o totale);
- morte dell’aderente prima del pensionamento.
In caso di decesso dell’aderente, la posizione individuale viene riscattata dai beneficiari designati o, in mancanza di designazione, dagli eredi. In assenza di questi ultimi, la posizione resta acquisita a Telemaco e viene distribuita tra tutti gli altri iscritti al Fondo.
Per approfondire, invitiamo a leggere anche il nostro articolo È possibile riscattare il fondo pensione in caso di licenziamento?.
Come fare la domanda di riscatto a Fondo Telemaco
In tutti i casi sopra elencati, eccetto la morte dell’aderente prima del pensionamento, la procedura per ottenere il riscatto è accessibile online tramite l’Area Riservata. Qui, l’aderente può seguire una procedura guidata che lo assiste nella fornitura delle informazioni e della documentazione necessaria per accedere alla prestazione.
Ricordiamo che per autorizzare le operazioni dispositive all’interno dell’Area Riservata è necessario scaricare l’App ufficiale di Fondo Telemaco e associare il proprio device. Per maggiori dettagli, invitiamo a consultare la guida dedicata.
Nel caso di morte dell’aderente, la richiesta di riscatto è a carico dei beneficiari designati o degli eredi. Poiché questi non hanno accesso all’Area Riservata, è disponibile una procedura cartacea, che richiede la compilazione del Modulo di richiesta di riscatto da parte dei soggetti designati/eredi.
Il documento, compilato, sottoscritto e corredato degli allegati indicati nel modulo, può essere inviato tramite:
- PEC, a fondotelemaco@pec.it;
- Raccomandata A.R. in originale a: Fondo Pensione Telemaco, Via Luigi Bellotti Bon, n. 14, 00197 Roma.
Una volta ricevuta la richiesta di riscatto parziale o totale, il Fondo provvede con tempestività agli adempimenti necessari, comunque entro sei mesi dalla ricezione della richiesta.
Se la domanda risulta incompleta o insufficiente, il Fondo richiede gli elementi integrativi all’aderente, sospendendo il termine fino alla data del completamento o della regolarizzazione della pratica.
Riscatto del fondo pensione: quali alternative?
La richiesta di riscatto è una possibilità offerta all’aderente nei casi illustrati nei paragrafi precedenti. Tuttavia, è importante valutare attentamente questa scelta, soprattutto per quanto riguarda il trattamento fiscale applicato a questa prestazione.
Infatti, solo per alcune causali, al riscatto si applica una tassazione simile a quella della pensione integrativa, con un’aliquota del 15% che si riduce dello 0,30% per ogni anno successivo al quindicesimo anno di permanenza in una forma di previdenza complementare, fino a un minimo del 9%. In caso di perdita dei requisiti di partecipazione, come il licenziamento o il cambio di lavoro, la tassazione aumenta però al 23%. Tuttavia, se si sceglie di rimanere nel Fondo e si attende, ad esempio, almeno un anno di inoccupazione, è possibile richiedere:
- il riscatto parziale del 50% della posizione individuale, con un’aliquota tra il 9% e il 15%;
- il riscatto del restante 50%, per perdita dei requisiti, con una tassazione del 23%.
Per riscattare totalmente la posizione maturata con un’aliquota compresa tra il 9% e il 15% bisogna invece attendere quattro anni di inoccupazione. L’aderente può quindi decidere di non riscattare subito la posizione, in attesa di condizioni fiscali più favorevoli, ottimizzando così l’importo ricevuto come prestazione.
Inoltre, occorre ricordare che la permanenza nel Fondo consente di mantenere investito il montante accumulato, anche in assenza di ulteriori contributi, sfruttando il meccanismo dell’interesse composto, che consente di sommare al montante i rendimenti ottenuti di anno in anno, reinvestendoli e facendo crescere la posizione individuale, proseguendo così nel progetto di accumulo per la pensione integrativa senza operare alcun disinvestimento.
Perciò, ogni volta che si maturano i requisiti per accedere a una prestazione prima del pensionamento del Fondo, è fondamentale fare attente valutazioni sia di ordine fiscale che finanziario, per non disperdere le proprie risorse e ottenere il massimo beneficio dall’adesione alla previdenza complementare.
Per approfondire il meccanismo dell’interesse composto, consigliamo la lettura della nostra guida Come funziona il sistema a capitalizzazione individuale?.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.