Area riservata

Whistleblowing: cos’è previsto per i fondi pensione?
Whistleblowing fondi pensione

Whistleblowing: cos’è previsto per i fondi pensione?

Il Whistleblowing è uno strumento che consente a chiunque venga a conoscenza di comportamenti illeciti durante la propria attività lavorativa di effettuare una segnalazione, contribuendo così a ripristinare il rispetto delle regole. 

In questo articolo esploreremo nel dettaglio il significato del termine Whistleblowing, partendo dalla sua traduzione letterale, e analizzeremo i riferimenti normativi attualmente in vigore in Italia che regolano questa pratica essenziale. 

Esamineremo poi quali obblighi sono imposti dalla normativa in materia ai fondi pensione. Infine, faremo una riflessione sul ruolo del Whistleblowing nel contesto della normativa italiana a tutela di una forma di risparmio così cruciale come quello previdenziale.

Cos’è il Whistleblowing e com’è regolato in Italia?

Il termine “whistleblowing” si traduce letteralmente come “soffiare nel fischietto”, una metafora usata nei Paesi anglofoni per richiamare l’immagine dell’arbitro o del poliziotto, che utilizzano il fischietto per segnalare azioni non consentite o illegali, fermandole sul momento.

Nel contesto aziendale, il “whistleblower” è chi, nell’ambito della propria attività lavorativa, scopre un illecito e decide di segnalarlo, con l’obiettivo di interromperne gli effetti dell’azione e avviare le procedure necessarie a ristabilire la legalità.

In Italia, il Whistleblowing è regolamentato dal 30 marzo 2023, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 24/2023, che recepisce la Direttiva UE 2019/1937. Questa normativa è stata introdotta per proteggere i segnalatori da eventuali ritorsioni.

Il Decreto Whistleblowing e le Linee guida dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) definiscono, in dettaglio, gli obblighi delle organizzazioni pubbliche e private riguardo a:

  • progettazione e implementazione di canali di comunicazione per le segnalazioni;
  • affidabilità degli strumenti tecnologici adottati, con particolare attenzione alla tutela della privacy;
  • formazione dei lavoratori sull’esistenza e il funzionamento delle procedure di segnalazione.

Quali sono gli obblighi dei fondi pensione sul Whistleblowing?

I fondi pensione sono tra i soggetti obbligati ad adeguarsi alla normativa sul Whistleblowing e a implementare le procedure di segnalazione previste.

Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche di queste procedure.

Soggetti tutelati

La tutela si estende a diversi potenziali segnalanti, o “whistleblower”. Nello specifico, sono protetti:

  • lavoratori dipendenti del fondo pensione;
  • lavoratori autonomi, collaboratori, liberi professionisti, che svolgono o potrebbero svolgere attività presso il fondo, anche a titolo gratuito;
  • lavoratori o collaboratori che operano per fornitori o partner, sia pubblici che privati, che forniscono beni o servizi, o realizzano opere per conto o a favore del fondo;
  • persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo o rappresentanza presso il fondo (come membri del Consiglio di Amministrazione o del Collegio Sindacale, per esempio).

In pratica, la tutela si applica a chiunque entri in contatto con il fondo pensione, anche se il rapporto giuridico non è ancora iniziato o si è già concluso.

Eventi da segnalare

Le segnalazioni possono riguardare esclusivamente comportamenti, atti o omissioni che compromettono l’interesse pubblico o l’integrità di un’amministrazione pubblica o di un ente privato, conosciuti nell’ambito di un contesto lavorativo, sia pubblico che privato. 

Tali segnalazioni devono riguardare violazioni di:

  • disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea, che ledono l’interesse pubblico o l’integrità della Pubblica Amministrazione, inclusi illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;
  • il modello di organizzazione e gestione adottato dal fondo ai sensi del D.lgs. 231/2001;
  • il codice etico del fondo;
  • atti dell’UE relativi a settori specifici come servizi finanziari, protezione dei dati, sicurezza delle reti e dei sistemi informatici;
  • gli interessi finanziari dell’UE;
  • norme sul mercato interno, incluse violazioni in materia di corruzione o aiuti di Stato.

Per fare chiarezza, esempi di segnalazioni valide possono riguardare casi di appropriazione indebita di fondi, truffa o corruzione.

Al contrario, non rientrano tra le segnalazioni le semplici lamentele personali o le questioni legate ai rapporti di lavoro, che sono regolate da normative specifiche.

Tipologie di segnalazione

Le procedure di segnalazione seguono tre diversi canali, che i segnalanti devono utilizzare nell’ordine indicato, partendo dalle segnalazioni interne. Solo in caso di esito negativo o impossibilità di utilizzare questo canale si può procedere con le segnalazioni esterne, fino ad arrivare alla divulgazione pubblica.

Nel dettaglio:

  • segnalazione interna: deve essere attivata e gestita dal fondo pensione, garantendo la riservatezza del segnalante, delle persone coinvolte e menzionate, oltre che del contenuto della segnalazione e della documentazione correlata. Il fondo deve nominare i responsabili del canale e assicurarne la formazione, oppure affidare il compito a un soggetto esterno;
  • segnalazione esterna: se la segnalazione interna non è possibile, non ha avuto seguito, o si è conclusa con esito negativo, il “whistleblower” può rivolgersi alla piattaforma di segnalazione gestita direttamente dall’Anac;
  • divulgazione pubblica: questo è il passo estremo, utilizzabile solo quando le segnalazioni interne ed esterne non hanno dato esito positivo, oppure se il segnalante ritiene che il pericolo sia imminente e che le procedure sopra descritte non possano garantire un intervento rapido. In tal caso, il “whistleblower” si rivolge direttamente agli organi di stampa.

In sintesi, il fondo pensione è obbligato a predisporre le procedure per le segnalazioni interne, mentre gli altri due canali riguardano gestioni esterne all’organizzazione.

Per maggiori informazioni, si consiglia di visitare il sito dell’Anac, che offre una sezione dedicata al Whistleblowing.

Whistleblowing e protezione degli aderenti al fondo pensione

La normativa sul Whistleblowing, che coinvolge anche i fondi pensione, si inserisce all’interno dello stringente sistema di protezione giuridica dedicato a chi sceglie di investire i propri risparmi nella previdenza complementare.

È importante ricordare che lo Stato italiano riconosce il ruolo cruciale dei fondi pensione, considerati uno dei pilastri del sistema previdenziale del Paese. Pertanto, il decreto Whistleblowing si affianca ad altre normative che regolano in modo specifico:

  • la creazione, l’organizzazione e la gestione dei fondi;
  • le strategie di investimento, con l’obiettivo di prevenire pratiche speculative eccessivamente rischiose.

Inoltre, ricordiamo che l’attività dei fondi pensione è sottoposta al controllo di diversi organismi di vigilanza, tra cui:

  • Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione;
  • Banca d’Italia, che vigila sugli istituti di credito;
  • Ivass, per la componente assicurativa;
  • Consob, per le attività di Borsa.

In sostanza, il Whistleblowing rappresenta un ulteriore strumento di tutela per gli aderenti, consentendo di individuare e fermare eventuali comportamenti irregolari.

Per approfondire le altre forme di protezione del risparmio previdenziale, si consiglia di leggere il nostro articolo Può fallire un fondo pensione in Italia?.

Precedente Il 96,8% dei fondi pensione negoziali investe direttamente in azioni

Fondo Pensione Telemaco
C.F. 97157160587.
Iscritto all’Albo tenuto dalla COVIP con il n. 103. Il Fondo è soggetto vigilanza COVIP.

Sede legale Via Luigi Bellotti Bon, 14 – 00197 Roma (RM).

Seguici su

CALL CENTER

0422 174.59.64
(Lun-Ven 9.30-12.30 e 14.30-17.00)

RECLAMI

Whistleblowing

E-MAIL

POSTA

Via Luigi Bellotti Bon, 14 00197 – Roma

Scarica l’App ufficiale del Fondo

© Copyright 2022. Fondo Pensione Telemaco. All Rights Reserved