In un mercato del lavoro sempre più flessibile, può accadere di svolgere due o più attività lavorative part-time contemporaneamente. Questa situazione, che può rappresentare una necessità o una scelta, solleva interrogativi importanti sul fronte previdenziale. Tra questi, uno dei più rilevanti riguarda la possibilità di aderire a più fondi pensione negoziali, uno per ciascun lavoro, qualora essi applichino due CCNL differenti.
In questo articolo vedremo innanzitutto quali sono le implicazioni sulla pensione pubblica quando si svolge un lavoro part-time, per poi soffermarci sulla possibilità della doppia adesione ai fondi pensione.
Andremo poi ad analizzare nel dettaglio i vantaggi e gli svantaggi derivanti dalla scelta di aderire a due fondi pensione negoziali contemporaneamente in caso di lavoro part-time con due diversi CCNL. Infine, offriremo alcuni consigli utili a operare una scelta, quanto più consapevole possibile, per il proprio futuro previdenziale.
Lavoro part-time e pensione: quali implicazioni?
Il lavoro part-time ha un impatto significativo sul futuro previdenziale. Quando si lavora con orario ridotto, infatti, la retribuzione è proporzionalmente inferiore rispetto a un contratto a tempo pieno e, di conseguenza, anche i contributi versati all’INPS risultano più bassi. Questo significa che, a parità di anni lavorati, un lavoratore part-time maturerà una pensione pubblica di importo inferiore rispetto a un lavoratore a tempo pieno.
Se però una persona svolge due lavori part-time può ridurre questo gap, anche se i tempi per raggiungere i requisiti minimi contributivi per accedere alla pensione pubblica rimangono generalmente più lunghi.
Per questo motivo, la previdenza complementare assume un’importanza ancora maggiore per chi lavora part-time, poiché consente di costruire un “tesoretto” aggiuntivo che andrà a integrare la pensione pubblica.
Il principio fondamentale da tenere a mente è che ogni contributo versato, anche se proveniente da diverse fonti lavorative, contribuisce alla costruzione della propria pensione futura. La sfida per chi lavora part-time è quindi quella di massimizzare questi contributi, valutando attentamente le opportunità offerte dalla previdenza complementare.
Doppia adesione ai fondi pensione: è possibile secondo la normativa italiana?
La risposta è affermativa: secondo la normativa italiana, è possibile aderire a più fondi pensione negoziali contemporaneamente, a condizione che questi siano collegati a diversi rapporti di lavoro.
Questa possibilità è espressamente prevista dalla normativa sulla previdenza complementare (D.Lgs. 252/2005), che non pone limiti al numero di adesioni che un lavoratore può effettuare.
Il fondo pensione negoziale, o fondo chiuso, è una forma di previdenza complementare istituita sulla base di accordi collettivi stipulati tra rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro di un determinato settore, categoria o azienda. Ciascun fondo è destinato ai lavoratori di quello specifico ambito e, di conseguenza, se una persona lavora in due settori o aziende diverse, può trovarsi nella condizione di poter aderire a due fondi negoziali distinti previsti dai rispettivi CCNL.
È importante sottolineare che la doppia adesione non è un obbligo, ma una facoltà. Il lavoratore può scegliere se aderire a entrambi i fondi disponibili o solo a uno di essi, in base alle proprie esigenze e valutazioni. La normativa, quindi, è orientata a favorire la massima libertà di scelta per il lavoratore, permettendogli di costruire il proprio percorso di previdenza complementare in maniera personalizzata e adeguata alla propria situazione lavorativa.
Vantaggi dell’adesione a due fondi pensione negoziali
Come visto, l’adesione a due fondi pensione negoziali presenta diversi vantaggi che andrebbero esaminati con attenzione da chi si trova nella condizione di avere due lavori part-time. Oltre alla possibilità di costruire una pensione integrativa a quella pubblica e di ridurre il divario contributivo rispetto a chi ha un lavoro full time, vediamo di seguito i principali vantaggi derivanti da questa scelta:
- Possibilità di beneficiare di due contributi datoriali. Nei fondi pensione negoziali, il datore di lavoro è tenuto a versare un contributo a favore del lavoratore che decide di aderire al fondo e attivare un versamento, anche minimo, a proprio carico. Aderendo a due fondi pensione negoziali contemporaneamente, il lavoratore può quindi ottenere il contributo da entrambi i datori di lavoro, massimizzando così le risorse destinate alla previdenza complementare.
- Diversificare gli investimenti. I fondi pensione hanno politiche di investimento differenti e offrono comparti con profili di rischio/rendimento distinti. Aderire a due fondi permette quindi di distribuire i propri risparmi previdenziali su strumenti finanziari diversi, riducendo il rischio complessivo del portafoglio previdenziale.
- Vantaggi fiscali. Le contribuzioni ai fondi pensione sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro annui. Questo limite di deduzione è unico per la somma di tutte le forme di previdenza complementare a cui il lavoratore aderisce, ma avere due fondi consente una maggiore flessibilità nella gestione delle contribuzioni e nella massimizzazione dei benefici fiscali.
- Continuità contributiva. Nel caso in cui uno dei due rapporti di lavoro dovesse interrompersi, il lavoratore potrebbe comunque continuare a costruire la propria pensione complementare attraverso l’altro fondo, mantenendo attivo il percorso di accumulo previdenziale.
- Prestazione in forma di capitale al 100%. Al momento del pensionamento è possibile chiedere l’intero importo accumulato in un’unica soluzione a condizione che, convertendo il 70% della posizione individuale, si ottenga una rendita annua di importo inferiore al 50% dell’assegno sociale. Chi ha aderito a due fondi pensione deve sapere che i due montanti non si cumulano per determinare l’importo limite per il capitale al 100%, dunque la doppia adesione accresce la possibilità di ottenere l’intero capitale quando si va in pensione.
Sul tema suggeriamo la lettura anche del nostro approfondimento Cosa succede al fondo pensione se cambio CCNL?
Svantaggi e aspetti da considerare nell’adesione a due fondi negoziali
Nonostante i numerosi vantaggi illustrati, l’adesione a due fondi pensione negoziali presenta anche alcuni aspetti critici che è importante valutare attentamente prima di prendere una decisione:
- Complessità amministrativa. Gestire due posizioni previdenziali complementari significa dover tenere traccia di due situazioni distinte, con differenti contribuzioni, rendimenti e comunicazioni periodiche. Questo può risultare impegnativo, soprattutto per chi non ha dimestichezza con gli aspetti finanziari e previdenziali. È necessario monitorare regolarmente entrambe le posizioni, verificare la correttezza dei versamenti e valutare periodicamente l’adeguatezza delle scelte di investimento.
- Frammentazione del capitale. Avere il proprio risparmio previdenziale suddiviso su due fondi diversi comporta la formazione di due montanti che cresceranno separatamente. Questo potrebbe comportare, in alcune situazioni, una perdita di efficienza in termini di capitalizzazione complessiva. Inoltre, al momento del pensionamento, la presenza di due capitali distinti potrebbe comportare condizioni diverse per la conversione in rendita o per il riscatto del capitale, complicando le scelte del lavoratore.
- Costi di gestione. Sebbene i fondi pensione negoziali siano generalmente più economici delle altre forme di previdenza complementare, aderire a due fondi significa comunque sostenere due volte alcune spese, come quelle di adesione o quelle amministrative annuali. È importante verificare che la somma dei costi dei due fondi non superi i benefici attesi dalla doppia adesione.
- Sovrapposizione delle politiche di investimento. Se i due fondi a cui si aderisce presentano comparti con caratteristiche simili, si potrebbe perdere l’opportunità di una vera diversificazione, che è uno dei principali vantaggi della doppia adesione.
- Impatto sulla liquidità personale. Se si decide di versare contributi aggiuntivi oltre al TFR, contribuire a due fondi pensione può comportare una riduzione significativa dello stipendio netto mensile. È importante valutare attentamente se la propria situazione economica consente di sostenere questo doppio impegno senza compromettere la capacità di far fronte alle spese correnti e agli imprevisti.
Sul tema consigliamo la lettura del nostro articolo Come passare da un fondo pensione a un altro
Consigli pratici per chi ha due lavori part-time
Per chi si trova nella situazione di svolgere due lavori part-time e sta valutando l’adesione a due fondi pensione negoziali, ecco alcuni consigli pratici per fare una scelta consapevole e ottimizzare la propria situazione previdenziale.
- Innanzitutto, è fondamentale informarsi approfonditamente sulle caratteristiche specifiche dei fondi disponibili. Ogni fondo pensione ha le sue peculiarità in termini di comparti di investimento offerti, rendimenti storici, costi di gestione e servizi accessori. Prima di aderire, è consigliabile fare una cernita preliminare analizzando l’indicatore sintetico dei costi (ISC) e poi leggere attentamente la documentazione informativa, disponibile sui siti web di tali enti.
- Un secondo consiglio è quello di valutare con attenzione l’entità dei contributi datoriali previsti dai contratti collettivi di riferimento. In alcuni casi, un fondo potrebbe prevedere un contributo datoriale più generoso dell’altro. In questa situazione, potrebbe essere vantaggioso concentrare maggiormente i propri versamenti sul fondo che presenta il contributo datoriale più elevato.
- È inoltre sempre importante considerare la propria propensione al rischio e il proprio orizzonte temporale di riferimento. Se si è ancora lontani dall’età pensionabile, ad esempio, si potrebbe optare per comparti più dinamici (e quindi potenzialmente più redditizi nel lungo periodo) in uno dei due fondi, bilanciando la maggior esposizione al rischio che ne deriva con scelte più conservative nell’altro. Man mano che ci si avvicina alla pensione, sarà poi opportuno ridurre gradualmente il livello di rischio complessivo.
- Un altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di trasferire la posizione previdenziale da un fondo all’altro. Dopo due anni di permanenza, o anche prima in caso di perdita dei requisiti di partecipazione, è possibile trasferire la propria posizione da un fondo pensione a un altro senza tassazione. Questa opportunità potrebbe essere sfruttata nel caso in cui uno dei due rapporti di lavoro dovesse terminare, consentendo di unificare le posizioni previdenziali e semplificare la gestione.
- Infine, è consigliabile anche valutare la possibilità di versare contributi volontari una tantum aggiuntivi per alimentare le proprie posizioni individuali. Questa opzione può essere utile per massimizzare i benefici fiscali della previdenza complementare, tenendo presente il limite complessivo di deducibilità di 5.164,57 euro annui.
In conclusione, la possibilità di aderire a due fondi pensione negoziali rappresenta un’opportunità importante per chi svolge due lavori part-time, ma richiede una valutazione attenta, che tenga in considerazione le specifiche esigenze personali e familiari del lavoratore.
Con le giuste informazioni e una pianificazione adeguata, è possibile costruire un percorso previdenziale solido e adatto alle proprie esigenze, massimizzando i vantaggi offerti dalla normativa italiana sulla previdenza complementare.
Per altri consigli sul tema, consigliamo la lettura della nostra guida 10 errori da evitare nella gestione del fondo pensione.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari – prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa.