A partire dal 1° dicembre 2022 scatta l’aumento del contributo aziendale al fondo pensione per le lavoratrici e i lavoratori del settore delle TLC, che sale all’1,4%.
In questo articolo approfondiremo la questione dell’aumento del contributo aziendale.
Infine, vedremo in che modo il contributo del lavoratore e quello del datore di lavoro sono legati tra loro a doppio filo.
Rinnovo contratto TLC: le novità economiche
Il 12 novembre 2020 si è chiuso l’accordo relativo al rinnovo del Contratto delle Telecomunicazioni.
Il recente rinnovo prevede la modifica di 40 articoli su 58, quindi un intervento massiccio e molto rilevante che interessa circa 130 mila lavoratrici e lavoratori.
È prevista l’istituzione del Fondo di solidarietà bilaterale per la filiera TLC che sarà alimentato con un contributo pari 0,45% della retribuzione, di cui 0,15% a carico lavoratore e 0,30% a carico dell’azienda.
Per approfondire consulta il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per personale dipendente da imprese esercenti servizi di telecomunicazione.
Aumento del contributo aziendale al fondo pensione
Come accennato, tra le novità del nuovo CCNL TLC troviamo l’aumento dell’aliquota della contribuzione aziendale al Fondo Pensione Telemaco, ovvero il contributo aggiuntivo del datore di lavoro, che nel precedente contratto era fissata all’1,2%.
Due i passaggi previsti:
- a partire dal 1° aprile 2021 si è registrato un primo incremento, dall’1,2% all’1,3%;
- a partire dal 1° dicembre 2022 si registrerà un ulteriore incremento completo all’1,4%.
Si tratta di una previsione molto importante per i lavoratori del Settore che aderiscono alla previdenza complementare dal momento che, al crescere dei contributi versati al fondo pensione, cresce la prestazione pensionistica che si otterrà al momento del pensionamento.
Considerando, poi, che il contributo aziendale a Telemaco è a carico del datore di lavoro, si tratta di una buona notizia dal momento che chi ha diritto a questa componente contributiva vedrà aumentare il suo importo, e dunque la propria posizione individuale, senza dover sostenere costi aggiuntivi.
Come funziona il contributo aziendale al fondo pensione?
Nulla cambia per il contributo minimo a carico del lavoratore, che resta pari all’1% della retribuzione lorda e rappresenta la quota che dà diritto alla contribuzione aziendale.
La sola destinazione del TFR al fondo pensione negoziale, infatti, non garantisce al lavoratore l’accesso al contributo aggiuntivo del datore di lavoro.
Per ottenere questo importante beneficio previsto dai fondi come Telemaco, infatti, occorre che il lavoratore aggiunga al TFR un contributo proprio pari almeno all’1%.
A partire da dicembre 2022, dunque, il lavoratore che verserà a Telemaco un contributo volontario otterrà anche il contributo a carico dell’azienda pari all’1,4%, come previsto dal nuovo CCNL TLC.
Cogliamo l’occasione per ricordare tutti gli altri benefici spettanti a chi aderisce a un fondo pensione negoziale come Telemaco:
- fiscalità agevolata nelle tre fasi di contribuzione, gestione e prestazione;
- possibilità di scegliere tra diverse linee di investimento a seconda dell’orizzonte temporale a disposizione e della personale propensione al rischio;
- opportunità di richiedere anticipazioni e riscatto della posizione individuale accumulata;
- possibilità di accedere alla RITA, la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, riconosciuta in alcuni casi specifici e che anticipa il momento della pensione a chi ha perso il lavoro in prossimità del ritiro dal mondo del lavoro;
- costi di gestione contenuti, dal momento che Telemaco è un’associazione senza scopo di lucro che opera nell’esclusivo interesse degli iscritti.
Leggi anche il nostro approfondimento I vantaggi del conferimento del TFR al fondo pensione