Cos’è e come si calcola il Net Asset Value
Cos'è e come si calcola il Net Asset Value

Cos’è e come si calcola il Net Asset Value

Fare una valutazione attenta dei propri investimenti è un esercizio complesso, che richiede l’analisi di vari indicatori oltre al semplice prezzo dell’azione, dell’obbligazione o di qualsiasi altro asset presente in portafoglio. Per questo motivo, esiste una serie di indicatori utili per fare scelte consapevoli e informate.

Fra questi, quando parliamo di fondi comuni ed ETF, figura il Net Asset Value (NAV), una misurazione che consente di valutare il patrimonio del fondo e le quote in possesso dell’investitore.

In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è il NAV e come si calcola. Scopriremo, poi, finalità e frequenza di calcolo a seconda che si parli di fondi comuni o ETF. 

Infine, vedremo quali sono le diverse funzioni del NAV, senza mai dimenticare che basare le proprie scelte su un unico indicatore è sbagliato e che sarebbe sempre opportuno farsi consigliare da esperti in materia per non danneggiare il proprio portafoglio sull’onda di scelte avventate, dettate da informazioni limitate e frammentarie.

Cos’è il Net Asset Value?

Il Net Asset Value (NAV), in italiano “Valore dell’attivo netto”, è un indicatore che si applica ai fondi comuni d’investimento e agli ETF (Exchange traded fund).

Facciamo un piccolo passo indietro e definiamo queste forme di impiego del risparmio.

Secondo la definizione fornita dal Comitato EduFin sul sito Quello che conta, i fondi comuni sono 

“strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (Sgr) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi”, come da definizione del Comitato EduFin (Comitato ministeriale per l’Educazione finanziaria).

Gli Exchange Traded Funds (ETF), invece, sono 

“particolari Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio) a gestione passiva che, come nel caso di acquisto di fondi comuni, rispondono ad una logica di diversificazione di portafoglio, consentendo l’accesso, tra gli altri, a: indici azionari (con classificazioni geografiche, settoriali, dimensionali, di stile, ecc.); indici su commodity; mercati obbligazionari; mercati monetari; indici di private equity; indici di fondi di hedge fund.”

Il calcolo del NAV si traduce nell’importo che un investitore dovrebbe pagare per l’acquisto di nuove quote o che potrebbe incassare nel caso di rimborso delle stesse.

Si differenzia dal semplice concetto di prezzo dell’investimento perché offre una rappresentazione del valore contabile di una quota o di un’azione.

Come si calcola il Net Asset Value?

Il NAV si calcola con una semplice formula, ovvero dividendo il valore di tutti i beni, titoli e liquidità presenti nel portafoglio del fondo (totale attivi al netto delle passività) per il numero di quote in circolazione:

valore totale degli attivi – valore totale delle passività

NAV =  —————————————————————

numero di quote in circolazione

Occorre sapere che, a differenza delle società per azioni quotate in borsa, un fondo di investimento non ha un numero di azioni fisso

Al variare delle sottoscrizioni e dei rimborsi, infatti, cambia anche il numero delle quote in circolazione. Ai fini del calcolo del NAV, questa variazione non rappresenta un problema, perché si accompagna a un aumento o a una diminuzione corrispondente del valore complessivo del fondo. Appare, però, evidente che anche il valore del NAV non è fisso e cambia nel tempo, a seconda delle quote in circolazione in quel momento.

Si dice, infatti, che il NAV è dinamico e può essere calcolato quotidianamente dalla società di gestione in base alle quotazioni di mercato e ai prezzi di chiusura dei titoli. 

Come si usa il Net Asset Value nei fondi comuni?

Per quanto concerne i fondi comuni di investimento, l’uso del NAV dipende dalla tipologia del fondo.

Per quelli di tipo aperto, che consentono di sottoscrivere quote o di chiederne il rimborso in qualsiasi momento, il NAV viene calcolato quotidianamente e comunicato attraverso i principali quotidiani a diffusione nazionale.

Nel caso dei fondi chiusi come Telemaco l’indicatore viene calcolato con minor frequenza, tipicamente mensile.

Il NAV può fluttuare in base alle condizioni di mercato e alla performance delle attività del fondo. Dunque, il valore del fondo può aumentare o diminuire e il rendimento dell’investimento può essere positivo o negativo.

Per le società di investimento, questo strumento è utile per quantificare il rendimento del portafoglio e come riferimento per la vendita e il rimborso delle quote.

Per l’investitore, infine, questo indicatore offre un riferimento utile su base giornaliera per conoscere il valore del proprio investimento

Ribadiamo nuovamente che il NAV non deve essere confuso con il prezzo delle azioni, soggetto a variazioni continue rilevabili costantemente. 

Come si usa il Net Asset Value negli ETF?

Sul fronte degli ETF, il NAV viene utilizzato come strumento di valutazione in ingresso e in uscita dall’investimento. Tuttavia, bisogna ricordare ai risparmiatori che il NAV non fornisce informazioni su commissioni e spese associate al fondo, che possono avere un peso importante sul rendimento complessivo dell’investimento. 

Il consiglio è, quindi, quello di esaminare con attenzione i prospetti informativi per comprendere bene l’entità di costi, rischi e obiettivi, prima di destinarvi i propri risparmi.

Diverso il caso degli ETF: per questa tipologia di fondo, il NAV richiede una rilevazione intra-giornaliera.

Sugli ETF è inoltre importante la possibilità di essere negoziati in due diverse modalità:

  • a premio, in questo caso si avvantaggia il venditore perché il prezzo di mercato dell’ETF è superiore al NAV;
  • a sconto, che favorisce i compratori perché il prezzo di mercato ha valore inferiore rispetto al Net Asset Value.

Questa distinzione è utile perché consente di interpretare il confronto tra prezzi di mercato e NAV.

A cosa serve il NAV?

Il Net Asset Value sul fronte degli investimenti in fondi comuni ed ETF può svolgere diverse funzioni, molto utili sia agli investitori sia alle società di gestione del risparmio. 

In particolare, il NAV serve a:

  • determinare la performance dell’investimento: un monitoraggio nel tempo, attraverso il confronto del NAV rilevato in diversi periodi, consente di osservare l’andamento degli investimenti; 
  • calcolare il tasso di distribuzione del fondo: si può individuare l’importo del reddito che un fondo versa agli azionisti sotto forma di dividendi o di distribuzioni di plusvalenze, utilizzando un indicatore dinamico come il NAV che consente di ottenere il valore contabili delle quote detenute;
  • stabilire la liquidità di un fondo: esso è uno strumento utile a definire la capacità del fondo di far fronte alle proprie obbligazioni a breve termine, dunque la liquidità del fondo. Un fondo con un NAV elevato è considerato più liquido, dunque con una buona capacità di trasformare in denaro i propri asset, di un fondo con un NAV basso.

Chiudiamo ricordando due questioni cruciali:

  • il NAV non deve essere utilizzato come unico fattore rilevante. Negli investimenti le valutazioni da fare devono essere sempre multifattoriali e avere informazioni chiare, complete ed esaustive è fondamentale per prendere decisioni razionali e non dettate dall’emotività;
  • più la gestione del proprio risparmio si fa complessa, più è necessario farsi affiancare da professionisti esperti in grado di leggere e interpretare gli indicatori di mercato e di trovare le risposte adeguate agli obiettivi di risparmiatori e investitori.

Un classico esempio è quello del risparmio previdenziale. Se il proprio obiettivo è la pensione integrativa, in particolare, lo strumento più adeguato nel nostro Paese è il fondo pensione, poiché nasce ed è normato proprio per tutelare questa specifica finalità.

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